Brecht a Babilonia (basato su opere su 'Ascesa e caduta della città di Mahagonny - 2010)


Commedia grottesca liberamente basata su 'Ascesa e caduta della città di Mahagonny' di B.Brecht

Attori: Mara Calcagni, Raffaele Schettino

Musicisti: Alfredo Messina, Valentina Brandazza
Drammaturgia e Regia: Collettiva
Testi: Groucho Teatro
Scenografia: Groucho Teatro

Produzione: Ass. Cult. Groucho Teatro in coll. con Ass. Cult. Orchestra Teatralica e il sostegno del Circolo Gianni Bosio - (2011)

Due ricercati decidono di fondare una città, la città del divertimento e dello svago: Babilonia, la città della libertà.

La felicità si può comprare? A Babilonia sì! Se hai denaro, puoi fare tutto: sesso, tranquillità, alcol. Ma…ma qualcosa manca. Cosa? L'umanità. Quella non si compra, quella si scopre e il denaro non serve proprio a niente per questo.

Franc Fabec, un avventore giunto a Babilonia, questo lo capisce in azione: ha lavorato per anni per godersi i propri risparmi, ma si rende conto che a Babilonia non troverà mai la felicità. E' il disastro incipiente di un uragano a dargli la chiave di svolta: Babilonia diventerà la città della spiritualità. Anche così però la felicità non  arriva, tutto si può fare, come si deve, ma niente è cambiato dentro. Fino a quando, dato che ha finito i soldi e non può pagare le bevute, viene condannato a morte, perché ‘in questo mondo non c'è delitto più grave del non aver denaro'.

La nostra cifra è l’errore. E l’errore è frutto del tentativo. Il tentativo di percorrere e trovare strade sempre nuove.  E’ la strada della ricerca che, con passione, ci ha sostenuto in questi due anni e mezzo di lavoro, donandoci un tempo che fosse libero da scadenze ed impellenze. Brecht a Babilonia è uno spettacolo ispirato a ‘Ascesa e rovina della città di Mahagonny’ di Bertolt Brecht. E’ una creazione collettiva di tre attori che si incontrano nel desiderio di immergersi nell’opera di Brecht per ricercare l’anima del teatro politico e il ruolo sociale del teatro. E' il frutto del processo di ricerca iniziato nel gennaio 2009 e culminato nell'anteprima del 19 Marzo 2011.

Lo spettacolo è uno sguardo critico sul sistema in cui viviamo, sulla propaganda per il consenso su un unico modello di vita omologato, sulla mercantilizzazione della vita umana; col sorriso e con la satira. E’ la storia di una città, Babilonia, dove si va per godersi la vita. La città della felicità e della libertà, dove tutto è possibile, purché si abbia denaro. Non è teatro rappresentativo né realista, ma racconta una storia, lo fa attraverso la parola, la drammaturgia degli oggetti, le immagini, il canto e il corpo. Utilizza sia canti profani che canti sacri della tradizione orale italiana, lavora in profondità lo spessore umano dei personaggi e delle loro relazioni. Lo spettacolo è inoltre arricchito dalle musiche che Kurt Weill ha scritto per ‘Ascesa e caduta della città di Mahagonny’, cantate dal vivo in lingua originale oppure riadattate in italiano, grazie allo studio delle partiture dell’Opera presenti alla Biblioteca Nazionale di Roma.

Brecht a Babilonia è una frizzante commedia grottesca, adatta a qualsiasi pubblico.

“Quale libertà? Questa non è libertà. Io voglio andare via di qua.” – Franc Fabec, abitante di Babilonia, preannuncia la crisi fdella città. “No, non si può. E’ vietato!” -  Così Babi e Abi, fondatori di Babilonia, affrontano la crisi: vietando, terrorizzando e speculando sul mercato finanziario. Solo un uragano aiuterà i nostri fondatori ad uscire dalla crisi. Come?

Sarà creata una nuova città di pace, amore e fratellanza, New Babilon, dove Franc incontrerà la morte per aver finito i soldi. Né l’amore di Abi potrà salvarlo. Franc finirà cantando “Io riderò/ il mondo ha un prezzo/ anche il cervello/ vendilo, amico/con la tua libertá/ e un posto avrai in questa societá”.

Una metafora della realtà contemporanea, una satira cantata e narrata senza mai dimenticare che il teatro è lo spazio della magia e del sogno dove lo spessore umano dei personaggi è specchio della realtà.

Il lavoro procede mettendo in relazione le varie fasi realizzative: drammaturgia, stesura, messa in scena e improvvisazione.

Questa metodologia di lavoro ci permette di essere in continua definizione ed apertura a nuovi stimoli.

Tale disposizione d’animo nasce anche dalla sfida che abbiamo intrapreso decidendo di sperimentare una regia collettiva dove il parere dell’uno non sia annichilito dalla maggioranza, ma diventi spunto di riflessione e via ipotetica da intraprendere.

 

Come trattare determinati temi senza fare un sermone politico?

Viste le tematiche sociali affrontate durante il lavoro di gruppo è venuto fuori un registro recitativo grottesco. Tale tenore permette di riflettere sulla tragicità senza esserne travolti.

Le azioni fisiche e le azioni vocali si relazionano in una partitura armonica avvalendosi di diversi linguaggi. La messa in scena dello spettacolo prevede momenti di canto dal vivo e canto polifonico nonché una particolare attenzione al movimento corporeo dell’attore finalizzato alla sua presenza scenica, al suo bios interiore.

Lo spettacolo è costruito con l’intento di arrivare a qualsiasi spettatore: sia attraverso immagini che attraverso una drammaturgia narrativa accessibile. In questo lavoro sperimentazione e ricerca non significano incomprensibilità.

 

La scenografia è costituita da una struttura componibile formata da quattro piattaforme mobili di 80x60x20 cm e quattro pali di 220 cm di legno.

Ciascuna piattaforma è la zattera di naufragio dei personaggi e allo stesso tempo caselle dello scacchiere dove essi muovono come pedine di uno scacchiere più ampio.

Le piattaforme vengono mosse durante tutto lo spettacolo per creare una scenografia che si trasforma in continuazione e che muta lo spazio scenico a sua volta: una scenografia 'povera' e essenziale, la cui dinamicità tesse continuamentie nuovi scenari immaginativi per lo spettatore.

 

SPAZIO SCENICO

 

Si richiede uno spazio scenico minimo 6x6 metri, in SALA o IN ESTERNO. Gli spettatori devono essere posti frontalmente alla scena. Sarebbe auspicabile che tutti gli spettatori possano vedere il pavimento dello spazio scenico. Tuttavia anche un palco ‘all’italiana’ ben si adatta alla rappresentazione.

Lo spettacolo è rappresentabile sia in interno, anche spazi ‘non convenzionali’, sia in esterno, purchè vengano rispettate le condizioni descritte.

Il pavimento dello spazio scenico deve essere sufficientemente liscio (al fine di consentire il movimento su ruota dei praticabili).

 

SCHEDA TECNICA

 

12 PC 1000w

2 stativi a T altezza minimo 3,40 m di altezza

4 basi per proiettori da terra

dimmer 12ch

1 consolle luci da 12ch

cavi necessari al cablaggio

gelatine ambra, ghiaccio e rosse

 

1 lettore cd

l'impianto audio deve essere adeguato allo spazio dello spettacolo

 

Lo spazio scenico deve essere almeno 6m x 6m e disponibile 6h prima dello spettacolo

durata dello spettacolo: 1h e 20 minuti

tempi di smontaggio: 1h

 

Si richiede inoltre la presenza di un responsabile tecnico del teatro per tutta la durata del montaggio e dello smontaggio.

 

Articolo apparso sulla stampa in occasione della presentazione dello studio su Brecht a Babilonia (Università degli studi di Cassino-Progetto ‘Groucho Teatro in Memoria di Tony d’Urso’):

 

 

 

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